Ripopolare, rigenerare, risiedere. Il ruolo delle residenze artistiche.

Convegno:
9 – 10 novembre 2024
Sala Sandro Pertini, Latronico

Promosso da:
STARE – Associazione delle residenze artistiche italiane, Associazione Culturale Vincenzo De Luca-APS, Amministrazione Comunale di Latronico.



Il 9 e il 10 novembre 2024, Latronico ha ospitato il convegno Ripopolare, rigenerare, risiedere. Il ruolo delle residenze artistiche, un’occasione di confronto sul presente e sul futuro delle residenze artistiche nelle aree interne italiane.

Negli ultimi vent’anni, le residenze d’artista hanno trovato spazio in contesti sempre più eterogenei, compresi i territori marginali. Questi luoghi, spesso caratterizzati da un progressivo spopolamento e dalla carenza di servizi essenziali, sono diventati laboratori di sperimentazione per nuove modalità di abitare e produrre cultura. Tuttavia, la diffusione di questi progetti solleva interrogativi cruciali: le residenze possono realmente incidere sulle dinamiche sociali ed economiche di un territorio? Oppure rischiano di rimanere episodi isolati, slegati dalla vita delle comunità che le ospitano?

Con l’avvio del PNRR, e in particolare con la linea B del Bando Borghi, numerosi progetti sono stati finanziati con l’obiettivo di sostenere la rigenerazione culturale delle aree interne. Non sono mancate, però, critiche rispetto a questi interventi. Tra le voci più significative, la lettera aperta di Marco Bussone, Presidente nazionale UNCEM, che ha evidenziato un nodo centrale: per ricostruire una comunità non basta valorizzare il patrimonio storico e artistico, se parallelamente non vengono garantiti servizi essenziali e infrastrutture adeguate.

Su queste basi, il convegno ha posto l’attenzione su un punto chiave: quale ruolo possono avere le residenze artistiche nel ripensare il territorio e lo spazio pubblico? Se da un lato si riconosce il loro potenziale nel creare nuovi legami tra cultura e comunità, dall’altro emergono i limiti di molte pratiche partecipative, che talvolta vedono gli abitanti come semplici strumenti funzionali alla realizzazione di un progetto artistico, senza un vero coinvolgimento attivo.

Le due giornate di incontro hanno visto alternarsi dibattiti, presentazioni di casi studio e una tavola rotonda con amministratori, referenti di progetti di residenza, studiosi e rappresentanti di associazioni nazionali impegnate su tematiche legate all’abitare e alla produzione culturale. L’obiettivo è stato duplice: da un lato, approfondire il ruolo delle residenze come strumento di intervento nei territori, dall’altro, individuare strumenti concreti per rendere più efficace la collaborazione tra istituzioni pubbliche e operatori culturali.

Nel corso del convegno sono stati discussi temi di grande attualità, tra cui la necessità di nuove alleanze di comunità, il rischio di una progressiva burocratizzazione della cultura e l’importanza di preservare una dimensione di ricerca e sperimentazione nei progetti di residenza. Un punto centrale del dibattito ha riguardato la questione della sostenibilità delle residenze artistiche nel lungo periodo: possono queste esperienze trasformarsi in pratiche stabili e continuative? Oppure rimarranno legate alla logica del finanziamento a breve termine, con il rischio di lasciare i territori privi di una progettualità duratura?

Uno degli esiti concreti del convegno è stata la decisione di raccogliere e sistematizzare i contributi emersi durante le giornate di lavoro in una pubblicazione degli Atti di Convegno. Questo documento non si limiterà a una restituzione dei contenuti discussi, ma avrà anche una funzione pratica: servirà come vademecum per le amministrazioni locali, regionali e nazionali, fornendo indicazioni utili per una coprogettazione più efficace tra enti pubblici e operatori culturali. A chiusura dell’evento, ai partecipanti è stato consegnato un lessico delle residenze d’artista, pensato come strumento di dialogo per chi lavora nell’ambito delle residenze e della progettazione culturale. Un punto di partenza per consolidare le reti esistenti, ma anche per costruire nuove modalità di collaborazione tra artisti, istituzioni e comunità locali.




Associazione Culturale Vincenzo De Luca
L’Associazione Culturale Vincenzo De Luca APS, costituita nel 2005 a Latronico (Basilicata), promuove dal 2008 residenze per artisti e il progetto di arte pubblica A Cielo Aperto, a cura di Bianco-Valente e Pasquale Campanella. Dal 2017 avvia una ricerca sul suono e la performance e nel 2024 attiva il laboratorio Suono e Neurodiversità a cura di Francesco Puppo e Domenico Napolitano; dal 2019 amplia il programma di residenze artistiche con Stato in luogo, con la curatela di Giovanni Viceconte. Nel 2023, con il contributo dei soci dell’associazione, acquista un immobile nel centro storico, che assume il nome di A Cielo Aperto, Spazio per il contemporaneo, per attivare uno spazio permanente per la comunità.

Attualmente la ricerca sulle pratiche artistiche territoriali e la produzione di progetti è sviluppata da un gruppo di lavoro composto da: Pasquale Campanella, Alessandra Pioselli, Francesco Puppo, Giovanni Viceconte, Elena Zottola. È tra i soci fondatori di STARE - Rete delle Residenze d’artista italiane.


Info
Associazione culturale Vincenzo De Luca - APS
Vico Settembrini 2 – Latronico (PZ)
Tel 0973 858896, cell. 339 7738963
associazionevincenzodeluca@gmail.com
www.associazionevincenzodeluca.com


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